Apri la cartina della 6a tappa
Rifugio Cima Rest (1200m)
- Cadria (943m) - fondo valle
(700m) - Bocca di Paolone (947m) - Vione (694m) - Aer (567m) - Prato
della Fame (67m)
circa 6 ore
Eccoci giunti all’ultima tappa del nostro itinerario.
Considerato l’impegno dei giorni precedenti, si consiglia di partire di buon
mattino per evitare la calura delle ore centrali della giornata. Dai piani
di Rest (m 1200) si scende fino agli ultimi ristoranti e sulla sinistra,
costeggiando un piccolo gruppo di case, si imbocca il sentiero n. 68
(segnavia bianco-rosso) che con bel tracciato a mezza costa in leggera
discesa permette di raggiungere l’abitato di Cadria (m 943, 0.30) senza
transitare lungo la strada asfaltata. Poco prima del paese si segue un
tratto di strada carreggiabile, si attraversa il piccolo borgo di Cadria e
facendo attenzione, nei pressi di una fontana si segue il segnavia n. 52 per
Bocca di Paolone.
Il
percorso si fa qui suggestivo, inizialmente con una discesa su traccia
sterrata con forte acclività per poi proseguire lungo il fondovalle del
torrente Proaglio, in ambiente a tratti esotico, con pozze torrentizie e
vegetazione lussureggiante. Percorso un lungo tratto in piano il tracciato
torna a salire: il sentiero si trasforma in strada sterrata che sale fino ad
una sbarra che segnala l’imbocco della strada cementata che ci condurrà fino
alla bocca di Paolone. Fare attenzione qui ad imboccare la strada verso
sinistra, in direzione sud (in salita, sentiero n. 52, località Cargadora),
evitando di scendere a ovest, verso la Valvestino. Dopo un tratto di strada
in salita piuttosto noioso si raggiunge finalmente la deludente Bocca di
Paolone (m 947, ore 2.20 (2.50)), anonimo valico per motociclisti lungo una
strada asfalta che attraverso al Valvestino. Si piega quindi verso sinistra
e si segue il tracciato n. 253, per un breve tratto lungo la strada
asfaltata che lasceremo dopo pochi metri imboccando a destra un bel percorso
sterrato verso est, immerso nel bosco (attenzione alle mountain bike). La
strada percorre con ampio giro a mezza costa, attraversando gli impluvi dei
torrenti Naole e dandole, fino a portarsi nei pressi di Passo Fobbia (m 900,
ore 0.40 (3.30)). Evitare lungo il tratto precedente di deviare lungo i vari
sentieri secondari che si dipartono verso monte. All’incrocio dei sentieri
n. 33, 239 e 253 si tiene verso sinistra per il segnavia n. 253 in direzione
est, nella val della Selva. Il nome attribuito alla valle non mente, sicché
il sentiero si sviluppa integralmente in ambiente boschivo. All’altezza
della sorgente Acqua di Cuel proseguire tenendo la destra (direzione est)
evitando di deviare a sinistra lungo il sentiero n. 251 verso Valle di Nota
che ci porterebbe a salire verso il monte Siclone.
Si
raggiunge quindi la località Vione (m 694), dove si abbandona il segnavia
253 per prendere verso sinistra il tracciato del sentiero 251 che ci conduce
all’abitato di Aer (m 567, ore 1.30 (5.00)), già in vista del Lago di Garda.
Si attraversa l’abitato storico di Aer e prima di uscirne fare attenzione ad
imboccare il sentiero 265 – Bassa Via Gardesana (BVG) R. Montagnoli. Il
sentiero conduce con ampi scorci sul lago e sui terrazzamenti di ulivi fino
alla sottostante strada asfaltata. Qui è necessario prestare molta
attenzione per la fastidiosa scarsità della segnaletica che può condurre a
spiacevoli deviazioni in seppur splendidi orti privati.
Attraversata
la strada si supera il parapetto sottostante e dopo pochi metri si lascia la
mulattiera cementata che scende verso destra per percorrere un poco evidente
sentiero che verso sinistra si mantiene in quota per poi risalire
brevemente. Si attraversa un ponticello sullo stretto torrente della Val di
Baes e poco dopo si trova sulla destra il segnavia 260 che conduce al Prato
della Fame. Il paesaggio è ora grandioso, con il monte Baldo che si erge
nella sua grandiosa massa sulla sponda opposta del lago di Garda. La
mulattiera scende su gradini scavati nella roccia tra reti paramassi, piante
di leccio e vegetazione ormai mediterranea, fino alla grande limonaia del
prato della Fame, meta ultima del nostro itinerario (m 67, ore 1.15 (6.15)).
Obbligatorio il bagno tra i cigni e le anatre nella favolosa cornice di
quinte rocciose e bouganville.