Apri la cartina della 3a tappa
Bivacco Bassi (1957m) - Nicchia di S.Glisente (2001m) -
Passo delle Sette Crocette (2041m) - Goletto di Cludona (2031m, a 20min
Bivacco Grazzini) - Pian delle Baste (2020m) - Passo Maniva
(1669m) - Capanna Tita Secchi (1740m)
circa 5 ore
Dal
bel bivacco Bassi (1957m), pregevolmente ristrutturato, si torna a calcare
il sentiero 3V salendo in direzione della Nicchia di S. Glisente (m 2001,
ore 0.20), da cui si gode un bel panorama in direzione del monte Crestoso a
sud, del Passo Croce Domini verso est e verso la Val Gabbia in direzione
nord.
Da
qui si prosegue ancora sulla variante bassa del Sentiero 3V passando sotto
la vetta del Monte Crestoso e con sentiero a mezza costa si raggiunge
finalmente il Passo Sette Crocette (m 2041, ore 1.15 (1.25)). In caso di
innevamento abbondante in stagione primaverile il tracciato richiede
l’attraversamento di ampi nevai.
Dal
passo il panorama è grandioso, con ottima visuale in direzione nordest verso
il Passo Croce Domini, il Cornone di Blumone e il gruppo dell’Adamello con
l’inconfodibile piramide granitica del Monte Adamello sullo sfondo. Verso
sud lo sguardo si apre sulla Val Trompia, con l’abitato di Collio in primo
piano. Si riparte dal passo mantenendosi sul sentiero 3V in direzione del
Monte Colombine fino a raggiungere il Goletto di Cludona (m 2031, ore 0.30
(1.55)), passando nei pressi della parete rocciosa denominata “La Sfinge”
per la curiosa forma, su cui si sviluppano numerose vie d’arrampicata.
Dal Goletto s’imbocca in discesa la strada che conduce al
Passo del Maniva (m 1669, ore 1.20 (3.15)).
Lungo
la strada sterrata fino a Pian delle Baste (m 2020) e successivamente
asfaltata, spingendo lo sguardo verso ovest si può osservare gran parte del
tracciato percorso nelle precedenti tappe, dalla colma di San Zeno ai piani
di Monte Campione e al monte Muffetto, prima che il percorso venga nascosto
dalle creste della variante alta del Sentiero 3V.
Appena
raggiunto il piazzale-parcheggio del passo Maniva s’incontra un ospitale
ristorante che offre ottimi primi piatti. In particolare abbiamo apprezzato
l’abbondanza e il gusto delle penne al Bagoss e pomodorini freschi,
specialità locale, servite da un’aggraziata fanciulla autoctona. Dopo il
meritato ristoro si riprende il cammino attraversando il parcheggio in
direzione della chiesetta e dell’imponente mole del Dosso Alto, sotto la
quale corre la strada sterrata recentemente riaperta al traffico pedonale
che conduce al Passo delle Portole (m 1726, ore 1.00 (4.15)), da cui in
pochi minuti si raggiunge l’ospitale Capanna Tita Secchi (m 1740, ore 0.15
(4.30)).