Apri la cartina della 1a tappa
Da
Brescia le possibilità per raggiungere Pisogne sono diverse: una tra queste,
quella più ecologicamente vicina al nostro modo di concepire l’avventura
completa, è servirsi del trasporto ferroviario offerto dalle FNMA sulla
storica linea Brescia-Iseo-Edolo (orari disponibili sul sito
www.fnmautoservizi.it). Raggiunta la bella località lacustre di Pisogne
(m 187), dopo un buon caffè al bar centrale direttamente affacciato sulla
piazza principale, dirigersi verso la chiesa parrocchiale e da qui
raggiungere la frazione Pieve seguendo la strada. Prima del piazzale
antistante
il cimitero piegare a destra superando alcune abitazioni e seguire la strada
tenendo la sinistra verso monte. Si raggiunge rapidamente l’alveo del
torrente e, attraversato il greto del corso d’acqua (sinistra idrografica),
imboccare il sentiero con segnavia bianco-rosso che risale verso la frazione
Terzana. Superate le prime abitazioni della frazione Terzana (m 497) e
raggiunta la strada asfaltata la si lascia alla propria sinistra e si
prosegue verso destra, in direzione Gasso Alto (sentiero n. 209). Raggiunta
una delle ultime abitazioni della frazione Terzana (edificio con Madonnina
votiva) proseguire diritti sulla strada sterrata, sempre con segnavia
bianco-rosso (attenzione:
tracce molto rade). Si lasciano sulla sinistra alcune deviazioni per strade
ad uso forestale e si prosegue sempre diritto per Gasso Alto, puntando alla
dorsale del versante che porta alla Malga Aguina. Da qui il sentiero
s’inerpica con tornanti e pendenza ripida fino a raggiungere i pascoli dove
sorge la Malga Aguina (m 1253, ore 2.30 da Pisogne). Da malga Aguina, con il
sentiero n. 207, si prosegue per prati e strada sterrata in direzione est,
seguendo la linea della dorsale discendente dal monte Guglielmo e dalle cime
sottostanti. Si raggiunge dapprima il monte Agolo (m 1377) con un ampio
pianoro, pozza d’acqua e alcuni tavoli di ristoro per poi continuare nella
medesima direzione fino al roccolo della Caravina (m 1589) e quindi alla
Punta Caravina (m 1847, ore 1.45 (ore 4.15)), punto più alto della prima
tappa.
Dalla punta Caravina scendere con il sentiero 201 in direzione nord verso la Malga Medeletto. Il sentiero scende rapidamente per tornanti e, quando a destra si riconosce l’evidente malga in località Gale (struttura in muratura con tetto rosso ubicata sopra un dosso in direzione est) si lascia il sentiero e si prende una traccia sulla destra. In ogni caso è possibile seguire l’evidente sentiero n. 201 fino al Rifugio Medeletto (in gestione al Mato Grosso) per poi rimontare in direzione est verso la località Gale (m 1557).
Da
Gale seguire l’evidente mulattiera che scende dapprima verso destra per poi
piegare immediatamente a sinistra, seguendo il sentiero 3V (segnaletica
bianco-blu). Proseguendo per l’ampia strada forestale si raggiunge dapprima
la Colma di Vivazzo (m 1455), quindi le malghe della località Foppella e
infine il Colle di San Zeno (m 1434) e il vicino Rifugio Piardi al Colle di
San Zeno (m 1418, ore 1:15 (5:30)). Si precisa che il rifugio suddetto non è
gestito dal CAI e, trovandosi in località raggiungibile in auto, ha
caratteristiche di piccolo albergo.