Apri la cartina della 5a tappa
Ponte Caffaro (368m) - Baitoni - Bondone (720m) - Malga Alpo di Bondone (1471m, con bivacco) - Bocca di Caplone (1754m) - Malga
Tombea (1820m) - Malga Casina (1266m) - Malga Avezza - Rifugio Cima
Rest (1200m)
circa 7 ore
Dall’albergo
“Il Pescatore”, dove anche in caso di partenza all’alba l’ottima accoglienza
consente di usufruire della colazione preparata la sera precedente, si
attraversa con ponte pedonale il corso del fiume Chiese raggiungendo
l’abitato di Baitoni. In corrispondenza della nota Pizzeria Ruch, in
località El Bait,di fronte ad un’edicola votiva si diparte il sentiero che
lungo il tracciato della vecchia mulattiera conduce all’abitato di Bondone.
Oltre al cartello in legno con l’indicazione “Sentiero per Bondone” da qui è
possibile seguire il segnavia bianco-giallo del “Sentiero Mons. Antonioli” o
“delle Chiesette alpine”. Con ripide curve si raggiunge ben presto l’abitato
di Bondone (m 728, ore 0.40), grandioso balcone sul lago d’Idro e sulla
dorsale del Monte Suello, oltre che caratteristico borgo alpino. Merita una
breve visita.
I
segnavia del Sentiero Antonioli consentono di attraversare il centro abitato
e di imboccare la traccia che per prati e boschi di faggio conduce all’Alpo
di Bondone. Qui è importante fare attenzione a non smarrire la giusta
traccia: all’altezza delle prime case di Bastei, abbandonare la traccia che
verso sinistra, rimanendo in quota, porta alla Malga Alpo di Storo e
scendere verso destra con un breve tornante ad imboccare la sottostante
strada asfaltata (segnavia bianco-giallo sentiero Antonioli). Proseguire
quindi sempre verso destra dapprima abbassandosi per alcuni metri per poi
risalire fino a raggiungere la malga Alpo di Bondone (m 1472, ore 2.30
(3.10)).
Si
prosegue quindi seguendo sempre il segnavia bianco-giallo lungo la grande
mulattiera bellica che per ampi tornanti conduce alla Bocca di Caplone (m
1754, ore 1.30 (4.40)), con ottima visuale sulle cime della Val Rendena e in
particolare sul monte Caré Alto.
La
Bocca di Caplone costituisce il confine naturale che separa la provincia di
Trento da quella di Brescia, nella quale si svolgerà l’intera ultima parte
dell’itinerario.
Si
entra quindi nel territorio del Parco Alto Garda Bresciano, pregevole sia
per gli aspetti legati alla memoria della Prima Guerra Mondiale che per la
ricchezza del patrimonio ambientale e territoriale. In alcune centinaia di
metri di quota sono infatti racchiuse ambienti climatici che vanno dal clima
mediterraneo del Lago di Garda al pascolo alpino dei monti Tombea e Caplone.
Si sale ancora per un falsopiano su mulattiera sterrata (osservare sul lato
sinistro le trincee e i posti di confine risalenti al primo conflitto
mondiale) finché, poco sotto la Cima Tombea, dove nidifica l’aquila reale,
si piega a destra in direzione della sottostante Malga Tombea (m 1827, ore
0.20 (5.00) - possibilità di bivacco).
Da
qui seguire il sentiero n. 66 che scende rapidamente verso valle e
attraverso prati e boschi di faggio porta dapprima alla Malga Casina (m
1266), quindi alla Malga Alvezza e infine ai caratteristici fienili che
sorgono ai Piani di Rest (m 1200, ore 1.00 (6.00)). Possibilità di
pernottamento in stagione sia a cima Rest sia in uno degli esercizi nei
pressi del museo etnografico dei fienili di Cima Rest. In particolare fuori
stagione (ma è opportuno anche in stagione estiva) si consiglia la
prenotazione telefonica (0365 74054).